03/10/2013

MAAM, Metropoliz – Roma

RIVELAZIONE MAAM, 2013 – Immagine digitale, stampa su carta fotografica – cm.150×150


Bisogna guardare lontano per accorgersi di quello che si ha sotto gli occhi, è un metodo che può diventare uno stile di vita. Quando si varcano i cancelli del Maam l’impressione è proprio questa, di entrare in un luogo dove le leggi che governano il mondo non sono più le stesse. Non si tratta di un museo, non è uno spazio espositivo, ma un luogo dove scorre vita reale, ogni cosa è in costante movimento, rispondente unicamente alla legge di gravità, alla non penetrazione dei corpi, al rispetto reciproco. Persone e opere diversissime qui possono convivere perché fanno riferimento ad un naturale principio di sopravvivenza, una forma di amore gratuito, la basilare devozione al bene, che raramente si incontra nel mondo dell’arte. Gli interventi degli artisti qui santificano un non luogo come fosse una cattedrale, un luogo sacro, dicono tutti insieme la stessa cosa, santa è la vita e santo è il bene, fare bene è la sola cosa che vale. Nessun onore, nessun guadagno, nessuna celebrità vale mezza opera ben fatta. Quando questo accade si ribalta la storia, il museo non è più un luogo chiuso dove si proteggono valori costituiti, l’arte coincide con la vita stessa, gli artisti sono tutti stalker, il mondo fuori è la zona morta, ogni intervento è un pezzo di realtà salvato e riportato a nuova vita. Rivelazione Maam è una immagine che nasce da una installazione realmente realizzata, ma proiettata in una dimensione fantastica, come una finestra su un luogo governato da altre leggi. I volumi sono quelli della sala centrale del Castello di Rivara, un luogo unico dove architettura classica e arte contemporanea trovano una magnifica convivenza. Ma la sala è trasfigurata in una architettura di vetro, un teatro dove sono proiettate immagini dell’universo profondo, stelle e pianeti che sono l’essenza stessa della materia visibile. Al centro della prospettiva una scultura reale, bianca e leggera. Evoca l’immagine di uno degli angeli realizzati dal Bernini per il ponte S. Angelo a Roma, collegamento tra il mercato di Campo dei Fiori e il mondo spirituale del Vaticano. Gli angeli messaggeri appaiono per rivelare i misteri della fede e la dimensione autentica della vita. Ma qui il corpo dell’angelo è appena scomparso lasciando la sola veste bianca in equilibrio nell’aria ancora gonfia delle forme che conteneva. Il velo catturato nell’istante della sparizione/rivelazione è esattamente il limite percepibile, il punto di contatto tra mondo fisico e mondo metafisico, il ponte tra realtà diverse. L’immagine è questa, una rivelazione, improvvisa e spiazzante come un deja vu, quando in un abbaglio percepiamo la comune natura di tutte le entità, il sottile equilibrio che mantiene insieme tutte le cose. I cambiamenti climatici, geopolitici, tecnici, stanno ridefinendo il concetto stesso di umanità, non si tratta nemmeno più di ideologie contrapposte, siamo ormai di fronte al nulla come umanità intera, nessuna cultura da sola per quanto egemone potrà realmente cambiare le cose, possiamo continuare come niente fosse e perire oppure provare altre strade, il Maam indica una direzione possibile, un futuro che è già presente.

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